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sábado, 13 de dezembro de 2003

Cidade aberta

Uma aluna minha, a Daria, uma italiana que está em Portugal a estudar no quadro das permutas Erasmus, escreve para o Miniscente dando conta do seu regresso a Roma:

ROMA A DICEMBRE (come la vede una "fuoriuscita") Anche Roma e' tutta impacchettata nell'ineludibile, sfarzosa, malinconica atmosfera natalizia. Le luminarie, le decorazioni impeccabili, le 200 copie di Babbo Natale distribuite per tutti i quartieri: tutto rimanda, inevitabilmente, al Natale. Il cielo pesa sulla citta' come un coperchio grigio, piuttosto inespressivo; il freddo e' pungente fino a sfiorare l'insopportabile. Roma a dicembre e' un continuo brulicare di macchine e di gente, di claxon insistenti e di vociare acceso. E' estrema, grande, e' una citta' che ti cattura definitivamente mentre continua a confonderti. E' esattamente come l'avevo lasciata , come la immaginavo , come mi capitava di sognarla.

Obrigado pela colaboração.